Rieti Digital, protagonista il percorso espositivo multimediale “Tramandare il Bello” allestito ad Amatrice

Comune e Diocesi di Rieti insieme per il Rieti Digital 2019. Sabato 16 novembre alle 18 nella sala consiliare del Comune di Rieti l’illustrazione dell’esperienza maturata ad Amatrice dove è stato allestito il percorso espositivo multimediale “Tramandare il Bello. Il recupero dell’eredità culturale per una nuova sintonia con il creato“. L’intervento sarà a cura dell’ingegner Maria Luisa Boccacci dell’Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto UBCEC della Diocesi di Rieti

«È uno dei numerosi eventi – ha dichiarato Elisa Masotti, assessore all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione del Comune di Rieti – che arricchirà la maratona digitale in programma nella tre giorni che va dal 15 al 17 novembre prossimi. Il cartellone degli eventi spazierà a 360 gradi coinvolgendo cittadini, scuole, istituzioni e aziende con l’intento di contribuire a diffondere, nell’era della quarta rivoluzione industriale, la cultura del digitale che avanza inesorabilmente in tutti i settori del nostro vivere».

L’intervento sarà a cura dell’Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto UBCEC della Diocesi di Rieti, nella persona dell’ingegnere Maria Luisa Boccacci. «Per l’allestimento del percorso, considerando il particolare contesto in cui ha preso forma, è stata ideata un’esposizione che fa ricorso alle più recenti e innovative applicazioni della comunicazione multimediale quali realtà aumentata, virtuale e videomapping per permettere nuovi modi di fruizione dei beni culturali e garantire una visita dal carattere esperienziale e interattivo. Avendo ben chiari gli obiettivi da cui scaturisce l’iniziativa, che risponde alla convinzione che il patrimonio, tangibile nelle numerose opere d’arte e connesso ad altrettanti beni immateriali rappresentati da usi, riti e tradizioni, sia la testimonianza della memoria materiale e spirituale del territorio, si è cercato di creare uno spazio per mettere a disposizione di tutti qualcosa dell’eredità culturale salvata. Le opere non sono direttamente presenti, ma ricostruite attraverso modelli digitali il più possibile simili ai loro corrispettivi reali e tramite una specifica applicazione, inquadrando con la fotocamera di dispositivi quali smartphone o tablet alcuni marker, è possibile far comparire sullo schermo le opere riprodotte digitalmente e percepibili come presenti nell’ambiente reale. L’esperienza della Diocesi – hanno dichiarato dall’Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto UBCEC della Diocesi di Rieti – si iscrive quindi nel caso delle nuove tecnologie e nuovi linguaggi multimediali applicato ai beni culturali».

«Non solo in questo caso del post-terremoto il digitale si rivela una risorsa – ha sottolineato il vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili – credo che anche nella fruizione del nostro territorio così ricco di memoria storica ed artistica si debba trovare modo di valorizzarla grazie ai nuovi linguaggi digitali».