Gli studenti del Liceo artistico alla scoperta della Crocefissione di Liberato di Benedetto

Prendendo spunto dalla Giornata Nazionale del Camminare ideata per la prima volta da Federtrek, il Liceo artistico “Calcagnadoro” ha immaginato una mattina speciale per 75 studenti, molti dei quali non conoscono vicoli e piazzette del centro storico di Rieti.

Oltre ad andare alla scoperta degli angoli suggestivi della città, gli alunni, accompagnati da alcuni docenti hanno infatti potuto avvicinarsi a una particolare esperienza didattica, entrando in dialogo con Martina Comis, restauratrice della grande Crocefissione conservata nella basilica minore di Sant’Agostino. Posta a conclusione del traggitto di trekking urbano, la chiesa ospita sin dagli anni Settanta l’affresco staccato da quello che era il refettorio dell’ordine mendicante, divenuto palestra in seguito alla trasformazione della casa degli agostiniani in scuola.

Già al momento del distacco, l’opera si presentava, molto sporca e danneggiata, anche a causa di atti vandalici pregressi. Con la trasformazione in palestra la parete dipinta del refettorio fu usata per appendere il cesto della pallacanestro e la spalliera svedese, ed è facile immaginare quante pallonate abbiano raggiunto la pittura, soprattutto mirate alle teste affrescate. Alcuni volti delle figure vennero distrutti, altri appaiono molto dilavati a causa del cattivo stato conservativo dovuto all’umidità, o ridipinti a secco. Attribuita al maestro Liberato di Benedetto e riconducibile all’attività giovanile del pittore, intorno al 1430 – ‘32, l’opera è di dimensioni colossali ed è stata trasportata su tela quando l’affresco fu strappato dal muro per per salvarlo dal suo tragico e certo destino.

I liceali hanno seguito con grande interesse la spiegazione della restauratrice, osservato dal vivo le fasi della pulitura e immaginato le delicate azioni necessarie per far nuovamente aderire la pellicola pittorica che minaccia di cadere. Grazie a questo restauro si potranno ritrovare colori molto vicini a quelli originari nelle stoffe e nelle figure panneggiate, mentre difficilmente si potranno ritrovare tutti i volti dipinti.

Molti studenti, inoltre, hanno potuto ammirare per la prima volta il palinsesto che si trova all’ingresso della basilica, sulla destra, e il bellissimo affresco scoperto dopo il terremoto del 1997 sotto l’altare del muro contiguo. Più consapevoli e curiosi dopo le soste dentro e fuori le chiese della città, hanno compreso quanto sia stupido e dannoso il vandalismo urbano di fronte a tante piccole e grandi meraviglie antiche.

Per contrastare il vandalismo grafico e i manifesti illegali e selvaggi incollati sui muri bisogna educare i giovani sin da piccoli: deturpare il centro è punibile per legge, va fatto, le sanzioni sono pesanti e le frasi d’amore è meglio dichiararle in faccia, non deturpando la città.